Dal forte credo nella ricchezza di antichi mestieri unitamente alla voglia di inventarsi, nasce l’azienda agricola “Amaltea”. che, ubicata nel cuore del Parco Nazionale del Cilento , si estende per circa trenta ettari di terreno, fertile pascolo per i suoi animali. .
L’azienda scegliendo di concentrarsi sull’esclusivo allevamento di caprini, si prende cura dei suoi animali sin dalla nascita. La ricerca di un antico mestiere supportata dalle moderne tecnologie presenti dalla sala mungitura al laboratorio di trasformazione sfocia nella produzione di formaggi realizzati esclusivamente con latte di capra, gustosi. sicuri, altamente digeribili.
Capofila della sua produzione è il cacioricotta di capra, ( per il quale l’azienda si pregia di far parte di un presidio Slow Food) formaggio che, affondando le sue radici nelle zone più interne della Basilicata e della Campania, (dove la capra era considerata la “vacca dei poveri”) rappresenta la testimonianza delle più antiche tradizioni pastorali dell’intero meridione.
Prodotto esclusivamente con latte di capra, con il solo ausilio di caglio e sale, deve il suo nome alla sua particolare tecnica di produzione che, in parte presamica(tipica del formaggio o cacio ) ed in parte termica (tipica della ricotta), consente il recupero di tutte le proteine comprese quelle del siero (normalmente recuperate nella ricotta)
Nel rispetto della caratteristica tecnica di produzione, che lo rende un prodotto unico del suo genere, l’azienda Amaltea ne presenta diverse tipologie pronte a soddisfare le esigenze ed il gusto dei consumatori.
“Amaltea”: un salto nella mitologia
La capra ha sempre rappresentato un ruolo centrale nell’immaginario collettivo di tutti i popoli dell’antichità, essendo sacra presso molti di essi, ha sempre rappresentato simbolo di abbondanza e fertilità.
Leggende, tradizioni e miti sulla capra riportano sempre alla figura di Zeus. La leggenda racconta che Crono, padre di Zeus, nel timore di essere detronizzato, aveva voluto che tutti i suoi figli nati da lui e da sua moglie Rea avessero a morire. A questo scopo egli stesso ingoiava le sue creature. Ne aveva ingoiate già cinque quando Rea ingravidò per la sesta volta. Giunto il momento del parto, Rea compì la sua scelta e il suo inganno dando ad ingoiare a Crono, invece che il bambino, una pietra abilmente avvolta in panni. Il bambino fu condotto sul monte Ida sull’isola di Creta e affidato alle cure di tre ninfe: Melissa, Adrastea e Amaltea.
Quest’ultima, capra bellissima agile e scattante, dotata del dono dell’eterna giovinezza, si occupò di Zeus con amore e dedizione, il suo latte era il latte della vita possedendo qualità straordinarie e fu proprio in virtù di quel latte che quel bimbo divenne un giorno il dio di tutti gli dei, il grande Zeus.
Ma c’è di più, si racconta che in uno dei suoi salti più felici, amaltea sbattè contro un grande albero spezzando uno dei suoi corni, lo raccolse, lo rovesciò e lo riempì di fiori e di frutta donandolo a Zeus che a sua volta ne fece dono alle figlie di Melisseo, con la promessa che avrebbe soddisfatto ogni loro desiderio.Fu la cornucopia che ancora oggi è simbolo di abbondanza ricchezza e fortuna per i mortali.
Zeus che da Amaltea allattò e che l’amò dal suo primo vagito di un amore senza pari, la pose nell’universo dei cieli. Chiunque alzando gli occhi può vederla risplendere ogni sera nella costellazione del capricorno.
Dalla mitologia alla scienza moderna: le proprietà del latte di capra.
Numerosi studi clinici e sperimentali sulle proprietà nutrizionali del latte di capra, hanno rilevato che lo stesso
• Risulta naturalmente ricco di vitamina A (il 47% in più rispetto al latte vaccino); selenio (il 27% in più rispetto al latte vaccino); aminoacido taurina, elementi tutti che svolgendo un’azione positiva per l’accrescimento e lo sviluppo hanno un ruolo fisiologico importante in particolare per bambini e sportivi.
• Vanta una maggior presenza , rispetto al latte vaccino, di calcio (il 13%in più), potassio (134% in più) vitamina B6 (25% in più).
• Grazie alla particolare composizione della frazione proteica, il latte di capra risulta un valido sostituto di quello di vacca nell’alimentazione dei soggetti affetti da intolleranza alle proteine del latte vaccino (IPVL).
• Ha effetti positivi sull’apparato cardiovascolare grazie alla presenza di acidi caproico, caprilico e caprico .
• Risulta più digeribile del latte vaccino per via della ridotta dimensione dei globuli di grasso,ed è inoltre caratterizzato da acidi grassi a catena corta, indispensabili per una corretta formazione delle fibre nervose e della struttura delle membrane cellulari.